Il Crocifisso di Ferdinando IV

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Il Crocifisso controrivoluzionario di Ferdinando IV

Durante la rivoluzione napoletana del 1799 gli invasori francesi e i giacobini locali imposero nelle varie città e cittadine del Regno gli “alberi della libertà”, simboli paganeggianti della religione che, nelle loro intenzioni, avrebbe dovuto soppiantare il Cristianesimo. Appena fu possibile, la popolazione abbatté tali simboli e Ferdinando IV, ritornato sul trono di Napoli, volle donare in tutto il Regno vari Crocifissi, dipinti su legno a grandezza naturale, da erigersi ad espiazione del sacrilego “albero”.
Nel 2021 il Dott. Luigi Esposito, Socio corrispondente dell’Accademia di Scienze Forestali, ha segnalato la presenza di uno di questi Crocifissi in un deposito della cattedrale di Castellammare e promosso il suo restauro, effettuato dalla Dott.ssa MariaConsiglia Stile, grazie all’intervento della Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, e in particolare del Delegato, Marchese Manuel de Goyzueta, e del Segretario Generale, Ing. Gionata Barbieri.
Quindi, dopo tanti anni di oblio, il Crocifisso è stato nuovamente esposto alla venerazione dei fedeli, per interessamento dell’Arcivescovo, Mons. Francesco Alfano; del Parroco della Cattedrale, Don Antonino D’Esposito; del Direttore dell’Ufficio Beni Culturali, Don Pasquale Vanacore.

© Foto di Giovanna Lombardo 

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