di Giacomo de Antonellis 

 

Le origini della famiglia Cattaneo partono da lontano. Se ne hanno notizie attorno all’anno Mille attraverso una pergamena del monastero ligure di Santo Stefano nel quale si cita un comes (conte) Conradus Primus de Volta, vivente nel 938 con funzioni governative a Genova. I Cattaneo, abili mercanti, abitavano nella calata di Ripa Maris sul Porto vecchio (nota oggi come Calata Cattaneo). In quella speculare arena essi vissero e lavorarono accrescendo di fama e ricchezza[1]. Nel 1528 il governo di Genova – per dare una stabile organizzazione della città attraverso la creazione di ventotto “alberghi”, cinque per la fazione popolare e 23 per quella nobile, tutti dotati di proprio stemma - inseriva la famiglia nell’albergo Grillo che cominciò ad esprimersi con i suoi esponenti in campo religioso, civile e finanziario.

Il cognome fa riferimento a un’antica variante di “capitano”, dignità assegnata da Federico Barbarossa al console genovese Ingo con la nomina a “Cattaneo della corte imperiale” con facoltà di inserire l’aquila imperiale nelle insegne di famiglia, la quale in precedenza veniva semplicemente collegata ai loro interessi commerciali esercitati con fondaci nel Vicino Oriente e con bastimenti che solcavano il Mediterraneo asiatico, e quindi erano appellati “olim de Volta” ovvero “da tempo in Levante”. 

Martedì, 31 Gennaio 2017 12:48

Veritatis Diaconia n. 5

Indice N. 5, Anno III (2017)

Filippo Ramondino, Sul senso del tempo futuro. Riflessioni aperte, p. 13
Miguel Ayuso Torres, Conservazione, reazione e tradizione. 
Una riflessione sull’opera di Nicolás Gómez Dávila, p. 21
Mariagrazia Rossi, Monte di Pietà e mensa Arcivescovile a Benevento tra fine ’800 e inizio ’900. Due istituti ecclesiastici a confronto, p. 41
Mauro Bontempi, Laicità: questa sconosciuta, p. 55
Beniamino Di Martino, La conoscenza razionale di Dio nella Quaestio Secunda della Prima Pars della Summa Theologiae di Tommaso d’Aquino, p. 65
Benedetto XVI, Le vie che portano alla conoscenza di Dio, p. 89
Benedetto XVI, La ragionevolezza della fede in Dio, p. 93
Foca  Accetta, Un milanese nella Calabria vicereale. Filippo Visconti, Vescovo di Catanzaro (1657-1664), p. 97

Recensioni, p. 115

Giovanni Turco, Valori e deontologia. L’assiologia di Nicola Petruzzellis (Cristina Siccardi)
Stefano Manferlotti, Cristianesimo ed ebraismo in Joyce (Ippazio Carbone)
Matteo Liberatore, Il naturalismo politico (Andrea Gasperini)
Jean Ousset, L’azione. Manuale per una riconquista cattolica politica e sociale (Gianandrea de Antonellis)
Lo Trovatore, Ernesto il disingannato (Luigi Vinciguerra)

Riflessioni. Su Giuseppe Segalla (B. Di Martino), p. 129

 

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Sabato, 09 Aprile 2016 09:12

I Palazzi storici di Benevento

Autore: Giacomo Tasso

Benevento è città dotata di un originale e antico assetto urbanistico. La sua migliore edilizia si concentra nel centro storico, dove non mancano monumenti e palazzi che risalgono ai secoli XVIII e XIX. Di questi ultimi abbiamo tracciato una serie di  sintetiche schede delineandone - per quanto possibile - l’origine, la proprietà e l’evoluzione nel tempo in base agli eventi sismici, alle situazioni belliche e alle trasformazioni dell’impianto stradale. In questo opuscolo, ad uso di cittadini e visitatori, sono selezionati diciotto esempi passando dal loro utilizzo in funzione pubblica (religiosa o laica) o dal loro status privato. Una passeggiata entro le mura che si conclude con uno sguardo verso la collina per legare la bellezza del passato all’odierna modernità.

Sotto il link per scaricare il saggio completo in pdf.

Samuele Cecotti intervista Miguel Ayuso

Il 18 luglio 2016 è ricorso l'80° anniversario dell'Alzamiento, la sollevazione militare che segnò l'inizio della guerra civile spagnola. Il conflitto si sarebbe concluso il 28 marzo 1939, con la vittoria delle truppe nazional-cattoliche, guidate dal "generalissimo" Francisco Franco, contro il regime repubblicano e anticristiano instaurato in Spagna dal Fronte Popolare.

Oggi il regno di Spagna si segnala per una Costituzione modellata sul modello costituzionale liberal-democratico (si veda il duro giudizio dato dal card. Marcelo Gonzalez Martin nell’Istruzione pastorale del 28 novembre 1978), una legislazione gravemente immorale, ad esempio, in tema di vita e famiglia. Spagnolo era il primo ministro Zapatero, vera icona mondiale del laicismo e del nichilismo giuridico. Inoltre la memoria storica nazionale è sempre più manipolata dal potere politico in senso anti-franchista, sino a capovolgere la verità. È evidente che qualcosa è andato storto. Tanto più che lo stesso mondo cattolico e le gerarchie ecclesiastiche sembrano quasi provare vergogna per la vittoria dei nazional-cattolici nella Guerra civile e per il regime nato da detta vittoria.

Per avere una parola di chiarezza utile a riflettere e meglio comprendere la complessa questione che dall’Alzamiento porta all’attuale Spagna relativista inquadrando il tutto nella più vasta storia del cattolicesimo novecentesco, dal pontificato del venerabile Pio XII alla crisi post-conciliare, proponiamo ai nostri lettori l’intervista di un illustre giurista e intellettuale cattolico spagnolo: il prof. Miguel Ayuso Torres, docente di diritto costituzionale alla Pontificia Università Comillas di Madrid, presidente dell’Unione Internazionale Giuristi Cattolici, direttore della rivista cattolica «Verbo», nonché membro della Segreteria Politica della Comunión Tradicionalista.

Lunedì, 29 Febbraio 2016 16:37

Veritatis Diaconia n. 4

Indice N. 4, Anno II (2016)

Athanasius Schneider, Il paradosso delle interpretazioni contraddittorie di «Amoris laetitia», p. 11
Giovanni Formicola, Cristo Re. Una riflessione, p. 27
Beniamino Di Martino, La dottrina sociale nella Gaudium et spes e nel Concilio, p. 33
Emilio Salatino, La dimensione morale in San Francesco di Paola (II), p. 51
Samuele Cecotti, Miguel Ayuso, «Fu lotta maccabea, non fratricida». La guerra civile spagnola nell’interpretazione carlista, p. 79

Recensioni, p. 93

Cornelio Fabro, La svolta antropologica di Karl Rahner (Beniamino Di Martino)
Massimo Luigi Salvadori, Democrazia. Storia di un’idea tra mito e realtà (Gianandrea de Antonellis);
Sabina Andreoni, Massimo Carlo Giannini, Giovanni Pizzorusso, Storia dell’Ordine di san Camillo. La provincia siculo-napoletana; Raoul Antonelli, Isabella De Renzi, Giovanni Pizzorusso, Storia dell’Ordine di san Camillo. La provincia spagnola (Luigi Vinciguerra)

Segnalazioni, p. 103

José Ortega y Gasset, Meditazioni del Chisciotte (L.V.)
Robert Sarah, Dio o Niente. Conversazione sulla fede con Nicolas Diat (Lorenza Formicola)
Hugo Alvaro Cañete, Los Tercio en el Mediterráneo. Los sitios de Castelnuovo y Malta (G. de A.)
Filippo Ramondino, Enrico Nicodemo Vescovo di Mileto. 1945-1953 (Michele Furci)
 

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Venerdì, 26 Febbraio 2016 09:40

Veritatis Diaconia: al servizio della Verità

 

VERITATIS DIACONIA

Rivista semestrale di scienze religiose ed umanistiche

ISSN 2421-4736

Rivista scientifica fondata nel 2015

Direttore: Filippo Ramondino

Capo Redattore: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Comitato di Redazione: Gianandrea de Antonellis, Concetta Di Bella, Beniamino Di Martino.

“Veritatis Diaconia” is a Peer Reviewed Journal

Venerdì, 26 Febbraio 2016 09:31

Veritatis Diaconia n. 3

Indice N. 3, Anno II (2016)

Filippo RamondinoLa guerra del 1915-1918 e la Diocesi di Mileto. Memorie e documenti, p. 9
Beniamino Di Martino, A cinquant’anni dalla Gaudium et spes, p. 19
Emilio Salatino, La dimensione morale in san Francesco di Paola (I parte), p. 35
Gianandrea de Antonellis, Dante ortodosso, p. 49
Benedetto XV, Enciclica In praeclara (testo in italiano), p. 65
Enciclica In praeclara (testo in latino), p. 73

Recensioni, p. 79

Iacopo Sannazaro, Arcadia (Gianandrea de Antonellis)
Luciano Mecacci, La Ghirlanda fiorentina e la morte di Giovanni Gentile (Luigi Vinciguerra)
Raymond Leo Cardinale Burke, Divino Amore Incarnato. La santa Eucaristia, sacramento di Carità (G. de Antonellis)

Segnalazioni, p. 89

Il regno di Napoli nell’età di Filippo IV (1621-1665) (G. de A.)
Enrico Trubiano, Sulle tracce del prode Don Chisciotte (L.V.)
Paolo Isotta, Altri canti di Marte. Udire in voce mista al dolce suono (G. de A.)
Mario Pomilio, Il quinto evangelio (L.V.)
Luigi Giuliano de Anna, Il Caravaggio e l’Ordine di Malta (G. de A.)

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Venerdì, 26 Febbraio 2016 09:30

Veritatis Diaconia n. 2

Indice N. 2, Anno I (2015)

Franco MauroFides/Logos et Ratio (2^ parte), p. 11
Filippo RamondinoUnità d’Italia e vicende provinciali. La diocesi di Mileto e il vescovo Filippo Mincione. Tra documentazione archivistica e critica storica (2^ parte), p. 33
Beniamino Di MartinoIl mercante e i suoi beni. Vangelo, povertà e ricchezza (2^ parte), p. 47
Mauro BontempiLe sfide della fede: tra secolarizzazione, pluralismo e bisogno religioso, p. 97
Benedetto XVITeologia monastica e teologia scolastica, p. 111

Recensioni, p. 115

Salvatore MarinoOspedali e città nel Regno di Napoli. Le Annunziate: istituzioni, archivi e fonti (secc. XIV-XIX) (Gianandrea de Antonellis)
Cristina Anna AddessoTeatro e festività nella Napoli aragonese (Gianandrea de Antonellis)
Francesco CeraoloVerso un’estetica della totalità. Una lettura critico-filosofica del pensiero di Richard Wagner (Luigi Vinciguerra)
Anna Bulgarelli LukacsLa finanza locale sotto tutela (Gianandrea de Antonellis)
Sergio LuzzattoPartigia. Una storia della Resistenza (Luigi Vinciguerra)

Segnalazioni, p. 127

Klaus SchmidtCostruirono i primi templi 7000 anni prima delle piramidi (Gianandrea de Antonellis)
Paolo MarianiL’idea del mondo nuovo negli scrittori del Novecento (Gianandrea de Antonellis)

 

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Venerdì, 26 Febbraio 2016 09:26

Veritatis Diaconia n. 1

Indice N. 1, Anno I (2015)

Franco MauroFides/Logos et Ratio, p. 13
Filippo RamondinoUnità d’Italia e vicende provinciali. La diocesi di Mileto e il vescovo Filippo Mincione. Tra documentazione archivistica e critica storica, p. 37
Beniamino Di MartinoAttraverso la cruna dell’ago. Vangelo, povertà e ricchezza, p. 53
Russell KirkPuò la virtù essere insegnata?, a cura di Marco Respinti, traduzione di Maurizio Brunetti, p. 99
Gianandrea de AntonellisSade, o della coerenza, p. 117

Recensioni, p. 127

Gianandrea de AntonellisEnrico Annibale Butti. L’Ibsen italiano (Marco Di Matteo).
Walter KasperMisericordia. Concetto fondamentale del vangelo – Chiave della vita cristiana (Vito Limone).
Raimondo LulloLibro del gentile e dei tre Savi (Gianandrea de Antonellis).
Da Raimondo Lullo a Nicola Eimeric. Storia di una falsificazione testuale e dottrinale (G. de Antonellis).
Massimo Viglione“Deus vult?”. Cambiamento e persistenza dell’idea di Crociata nella Chiesa. Dal II Concilio di Leone alla morte di Pio II (1274-1464) (Luigi Vinciguerra).
Francisco Elías de TejadaEuropa, tradizione, libertà. Saggi di filosofia della politica (Beniamino Di Martino).

Segnalazioni, p. 145

Lucetta ScaraffiaPer una storia dell’eugenetica. Il pericolo delle buone intenzioni (L.V.).
Napoleone BonaparteConversazioni sul cristianesimo. Ragionare nella fede (L.V.).

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Giacomo de Antonellis

La battaglia di Benevento nel romanzo storico dell’Ottocento

Il romanzo storico è un genere letterario nato nell’Ottocento soprattutto all’estero, ma che in Italia ottenne grande risonanza e successo eccezionale. La spiegazione è semplice. Frutto iniziale del Romanticismo europeo, questo genere si sposò magnificamente con le istanze unitarie e patriottiche del Risorgimento ricevendo l’entusiasmante adesione della ristretta classe intellettuale (quella che sapeva leggere) ma anche enorme diffusione nella popolazione non colta che ascoltava i cantastorie e imparava a memoria le gesta dei personaggi storici. C’erano analfabeti in grado di memorizzare, rigo per rigo, I Reali di Francia come l’Orlando furioso e la Gerusalemme liberata. Poesia e prosa erano perfettamente integrati. E il romanzo storico – come scrive Francesco Flora[1] – divenne “un poema in abito civile”. Non a caso il periodo che ha sanzionato la nostra unità politica da molti critici viene ricordato come il “secolo della storia”.

Per arrivare a questa svolta si deve però partire dalla fine del Settecento quando in diversi paesi del vecchio continente, e particolarmente in Germania, andò sovrapponendosi alla moda classicista il genere romantico o sentimentale. Schiller[2], Goethe, Novalis, Keats, Shelley, Byron, e più tardi Hugo, Stendhal, Chateaubriand, e soprattutto lo scozzese Walter Scott (1771-1832) che con il suo Ivanhoe seppe infiammare i cuori di intere generazioni. Da sottolineare che l’originale scrittura di questo affascinante capolavoro è del 1819 e che appena tre anni più tardi apparve in lingua italiana diventando subito, con espressione attuale, un best-seller che influenzò ampiamente la nostra letteratura diffondendo tra gli autori italiani una caratteristica particolare, quella di trasformare il racconto storico in attualità politica e propositiva fino a diventare rappresentazione dell’odierno[3]. “L’anno decisivo per il romanzo storico italiano fu il 1827, quando si concluse la prima edizione dei Promessi sposi ed apparvero Il castello di Trezzo di Giovanni Battista Bazzoni e la Battaglia di Benevento di Francesco Domenico Guerrazzi”[4].

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