Terzo centenario dell’incoronazione di Maria delle Grazie a Benevento

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Domenico Tirone, Terzo centenario dell’incoronazione di Maria delle Grazie a Benevento, RPlibri, San Giorgio del Sannio (Benevento) 2022, p. 292.

L’autore di questo articolato saggio, il frate minore di San Francesco padre Domenico Tirone, va considerato come assoluto conoscitore delle vicende legate alla basilica di Santa Maria delle Grazie in Benevento. Con l’ultimo lavoro siamo arrivati a cinque volumi, tutti densi di storia e di devozione attorno ad un simulacro religioso che dispensa protezione e benefici all’intero Sannio cristiano da circa mezzo millennio. E in modo intenso dopo l’incoronazione voluta nel 1723 dall’arcivescovo Vincenzo Maria Orsini, di lì a poco elevato al papato con il nome di Benedetto XIII. Nell’occasione il cardinale rivolgeva una splendida ed attuale preghiera (allega al libro con tanto di bollo in ceralacca dell’Ordine francescano) riconoscendo che “nella casa di Maria nessuno si perde... [perché] se scoppiano le guerre Maria spezza gli archi e infrange le armi, se ti affligge la fame e infuria il morbo Mara è la medicina di ogni rimedio, se la terra trema e ed è sconvolta Maria si fa sostegno e riparo”.

Ripercorrendo il sentiero della storia la tradizione collega a Santa Artelaide (bizantina ma sfuggita alle voglie di un potente, e scomparsa precocemente nel 567) l’introduzione nel Sannio dell’immagine e dl culto di una Virgo lactans depositata nella scomparsa chiesa di Santa Lucia a Porta Rufinal Da questo luogo venne prelevata dai francescani del monastero di San Lorenzo che nel 1523 la fecero modellare sotto forma di statua dallo scultore Giovanni Miriliano da Nola. E da allora la devozione popolare crebbe a dismisura al punto da indurre l’autorità ecclesiastica ad elevare la Madonna delle Grazie a patrona di Benevento nel1’anno 1700 e nel 1837 il Consiglio civico con voto unanime – fatto davvero singolare – a promuovere la costruzione di un apposito Tempio quale ringraziamento per la protezione ricevuta in occasione di ripetute calamità naturali. Fungeva da Gonfaloniere il marchese Paolo Capobianco assistito dagli Anziani (assessori) Celestino Bosco, Giuseppe Cardona Albini, Antonio Maria Cardone, Salvatore Gramignazzi Serrone, Giovanni Roscio, Luigi Iair, Ignazio Pallante e Domenico Tucic. Arcivescovo del tempo era il cardinale Giambattista Bussi, delegato apostolico monsignor Enrico Orfei.

Quanti eventi nel frattempo sono apparsi sul cielo di Benevento sopra questa Basilica sfiorata dalle bombe nel 1943, che si limitarono ad abbattere l’antica chiesa di San Lorenzo. In seguito alluvioni e terremoti, epidemie e migrazioni, di nuovo echi di guerra e disastri economici. Durante questi frangenti la mano benigna della Vergine ha concorso a tenere saldo l’animo dei beneventani che dal canto loro, come scrive padre Turoldo, non hanno mai mancato alla giurata devozione. Rimane negli annali la grandiosa Peregrinatio della statua in vista del Giubileo 1950 e – promotore papa Pio XII nel 1954 -l’elevazione della Madonna delle Grazie a “Regina del Sannio”. La simbiosi con il popolo resta dunque fortissima.

Giacomo Tasso